La bellezza del formato 6x7
Più passa il tempo, più mi preme sperimentare formati alternativi al classico 3:2 presente sulle comuni fotocamere digitali con sensore full frame, quali la Nikon Z6 che mi accompagna ovunque o con sensore APS-C, quali le Canon che adoperavo in passato.
In realtà, il formato dominante nelle mie fotografie rimane sempre il 3:2, ma la scelta dipende dalla scena e da che cosa intendo includere o escludere.
Ricorro spesso al 16:9, senza dubbio tra i miei preferiti e ideale quando i soggetti sono alberi o anche al 4:3, quando il 3:2 mi pare troppo allungato per la scena in questione. Un formato che apprezzo molto, sebbene ultimamente lo utilizzi poco, è il quadrato, presente sulla Zeiss Super Ikonta 6x6, la fotocamera completamente meccanica con cui mi sono avvicinato per la prima volta al mondo della pellicola.
Ad agosto 2022 spinto dal desiderio di provare un formato di dimensioni maggiori del 6x6, senza ricorrere però ad ingombri eccessivi, ho acquistato una fotocamera di medio formato 6x7, per la precisione una Mamiya RB67 Pro S insieme a due obiettivi: un 90mm e un 180mm (che per equivalenza al formato 35mm - o full frame in ambito digitale - corrispondono a un 45mm e a un 90mm).
La scelta era tra questa e la Pentax 67 MLU, esclusa successivamente per due motivi: la necessità di inserire una pila e la mancanza di un dorso rotabile per cambiare l’orientamento da orizzontale a verticale e viceversa, presente invece sulla Mamiya, che, inoltre, è priva di componenti elettroniche.
Questo acquisto mi ha permesso di divertirmi con un ulteriore formato, appunto il 6x7 (le cui vere dimensioni in realtà sono 56x67mm), con cui subito mi sono trovato a mio agio e di cui apprezzo particolarmente la forma rettangolare più schiacciata.
Di seguito alcuni esempi recenti:
PS: le scansioni sono state eseguite tramite scanner a tamburo virtuale Imacon Flextight x5 di Hasselblad, mentre le pellicole utilizzate sono la Kodak Portra 400, Kodak Ektar 100 e Fuji Provia 100f.