La quiete del mattino

Di recente ho visitato una zona situata nelle Alpi francesi che da tempo sognavo di vedere; per la precisione, da due anni.
Nel 2020 quando mi recai in Provenza per assistere alla fioritura della lavanda avevo in programma l’ultimo giorno di fare una breve escursione in una valle chiusa tra le montagne, non lontana dal confine italiano, per realizzare una fotografia di un lago che avevo in mente già da mesi.
Quel giorno il programma cambiò del tutto e senza alcun rammarico dico a me stesso che è stato meglio così, poiché, reduce adesso da un trekking di tre giorni in quell’area, mi rendo conto che allora non sarei stato preparato e che se ci avessi provato sarei stato imprudente.

Neanche questa volta sono riuscito a vedere e a fotografare quel lago. Infatti, se dal punto di vista naturalistico più volte mi sono fermato davanti alla maestosità e alla bellezza del paesaggio, dal punto di vista fotografico, invece, il trekking si è rivelato quasi un insuccesso, forse per via della fatica del percorso, che non mi ha permesso di mantenere lucida la mente.
L’ultima mattina, però, è andata diversamente e sulle sponde di un lago alpino a quasi 2.500 metri, dove la sera precedente avevo montato la tenda, la visione che avevo davanti a me era semplicemente magnifica.
Un riflesso perfetto di quelle montagne così imponenti illuminate dalle prime luci del giorno sotto un cielo limpido e il silenzio del mattino calato su ogni singola porzione della scena.

Man mano che il sole saliva nel cielo, la luce induriva i contrasti e un’anatra seguita dai suoi piccoli disposti in fila indiana spezzava la purezza del lago, ma quegli attimi di quiete vissuti nei minuti precedenti, in cui tutto pareva perfettamente immobile, mi hanno regalato un momento di benessere e di armonia con la natura che custodirò preziosamente dentro di me.

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