Prima volta in Abruzzo

All’inizio di settembre ho trascorso alcuni giorni in Abruzzo, una regione che non avevo mai visitato prima e che grazie alla fotografia ho potuto finalmente vedere. Non smetterò mai di essere grato alla fotografia per ciò che mi trasmette, come la voglia di conoscere nuovi luoghi e di conoscere me stesso tramite essi. C’è molto altro dietro al semplice clic del pulsante di scatto ed è indubbio che essa abbia plasmato il mio modo di essere e di vedere.

Appena arrivato nella zona del Gran Sasso e più nello specifico di Campo Imperatore ho capito subito perché così tante persone sono attratte dalla bellezza di questi maestosi paesaggi. Qualcuno potrebbe affermare che, dato il numero in aumento di turisti soprattutto in quest’epoca del rapido passaparola alimentato dai social networks, si tratta ormai di luoghi che hanno perso quel fascino selvaggio che sembra apparire dalle immagini, le quali, seguendo questo ragionamento, semplicemente ingannerebbero chi le guarda. Credo invece che molto dipenda dall’approccio e dalla disposizione d’animo di chi visita il luogo; chi accoglie con entusiasmo l’idea di lasciarsi guidare dal paesaggio, di conoscerlo e di immedesimarsi in esso e divenire una cosa sola (come direbbe Franco Fontana) avrà più alte probabilità di ottenere degli scatti buoni, oltre che di viverlo diversamente. Non pretendo assolutamente che in una visita di soli tre giorni io possa dire di aver conosciuto e compreso Campo Imperatore; il più delle volte i risultati migliori arrivano dopo una lunga conoscenza e uno studio approfondito del luogo.
Per motivi geografici, essendo io del nord Italia, mi è difficile pensare di visitare con regolarità l’Abruzzo, però in cuor mio sento per lo meno di aver instaurato un contatto, pur minuscolo, con quelle montagne e, infatti, ancora oggi a distanza di quasi due mesi ogni volta che riguardo le fotografie sottostanti mi sento contento, il che è qualcosa che mi accade raramente.